lunedì 12 novembre 2012

#2 Turchia 2012. Luna rossa e çay.








Sultanahmet, Istanbul 

Luna rossa. Sale a vista d’occhio dal Bosforo, l’arteria principale della città. Una lunga autostrada che collega il Mar di Marmara con il Mar Nero.
Divide in due parti Istanbul. Due parti contrapposte, dal carattere diverso, adagiate sulle rive del mare si guardano negli occhi da secoli. Da una parte l’Europa, dall’ altra parte l’Asia.
Due continenti per una città che sfiora i 16 milioni di abitanti.
Un intenso sciame di vite, merci, macchine, traghetti, smog, e odori. Il tutto scandito dal richiamo dei Muezzin, l’Adhan. 5 volte al giorno in tutta la città risuona dai minareti il richiamo alla preghiera.
Non mi ci sono ancora abituato, non voglio abituarmici, è troppo bello.

Il giorno in cui sarete ad Istanbul, oltre ai doverosi omaggi ad Aghia Sofia e alla Moschea Blu, situate nel cuore dell’antica città, prendetevi del tempo per camminare lungo il Bosforo al tramonto, nella zona di Eminonu, dove Istanbul offre il meglio di sé.
Sotto il ponte di Galata, infatti, troverete il mercato del pesce. Uno dei luoghi piu’ affollati della Istanbul Turca, quella originale, che suda, che si muove e che porta con sé il profumo dei secoli.
Sotto il ponte, districandosi fra le lenze dei pescatori troverete delle cucine galleggianti dove acquistare i Kebab di pesce.
Nella stessa zona e’ presente il Bazaar delle Spezie. Un’ ottimo luogo dove bighellonare un po’ e osservare la vita della città.

Credo in tutta onestà che Istanbul sia una città da vivere e non da vedere.
Il Gran Bazaar, le moschee, il Palazzo Topkapi, gli Hammam, la torre di Galata e il quartiere di Taksim (la via centrale per lo shopping) sono posti incantevoli, che parlano da soli. Tuttavia li ho vissuti come posti “freddi”, lontani dalla vera Istanbul, della quale sono i gioielli ammirati da tutto il mondo.
Per conoscere bisogna sporcarsi le mani, cercare e frugare nei meandri più’ nascosti.
Ed eccola li ad aspettarti, fra le vie di Besiktas, dove non vedono un giapponese da secoli. Qui si trova la vera Turchia, fatta di persone dotate di un senso dell’ospitalità cosi’ radicato da farti sentire spaesato. In Italia ultimamente non ci siamo più abituati.

Cercando si trova. Sto trovando grandi persone. Adesso mi fermo per un Cay. Ne sono già dipendente.

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